Una macchina bioclimatica a Ferrara per l’ARPA
L’ARPA di Ferrara avrà presto una nuova sede per i suoi laboratori ed uffici provinciali. In questi giorni è stato presentato al pubblico ed alla stampa il progetto vincitore del concorso per l’ammodernamento e l’ampliamento della sede di Ferrara dell’ente, vinto dallo studio MCArchitects di Mario Cucinella. Con questa scelta l’ARPA Emilia-Romagna si pone all’avanguardia come committenza nella scelta di un progetto che ha come propri obiettivi la riduzione dell’impatto ambientale e che traduce l’impegno dell’ente verso la sostenibilità in atto concreto e dimostrativo. L’unica scelta possibile forse, in tempi come questi di clima surriscaldato e di risorse naturali sempre più scarseggianti (acqua, fonti fossili ecc.).
© MCArchitects l Vista notturna dell’edificio. Il taglio praticato sul lato sud-est dell’edificio conferisce al nuovo blocco un senso di leggerezza che viene enfatizzato dallo slancio verso l’alto della “copertura a camini” del nuovo blocco.
Il fulcro del progetto sembra risiedere nel nuovo spazio centrale tra i due edifici, l’uno esistente ed il secondo di progetto. Si tratta di un ampio spazio vetrato dove si svolgono tutte le funzioni pubbliche del complesso, cioè la reception, il front-office e le altre attività di interfaccia con il pubblico, spazio contraddistinto dalla presenza del verde e soprattutto dall’utilizzo della luce naturale. Su questo spazio affacciano e prendono luce ed aria gli uffici del blocco di nuova realizzazione.
Il nuovo edificio contiene, oltre agli uffici amministrativi e direzionali, i laboratori e si contraddistingue per il taglio di luce praticato sul lato sud-est, che conferisce al nuovo blocco un senso di leggerezza e di galleggiamento nell’aria, nonché per la presenza di imponenti camini sul tetto. Si tratta di vere e proprie torri del vento, in grado di far entrare l’aria nei mesi estivi da nord per raffrescare l’atrio e gli ambienti interni e di schermare con la propria presenza l’ingresso alla radiazione solare nell’atrio. Questo progetto, come tutti gli altri dello studio MCArchitects, si segnala per un utilizzo intensivo dei software di calcolo dinamici (o CFD, per dirla con gli anglosassoni), ossia per la simulazione puntuale, stagione per stagione, del comportamento della ventilazione naturale all’interno delle strutture edilizie. Non a caso, si utilizzano, nel blocco degli uffici e laboratori, quei caratteristici camini, che rappresentano, a nostro avviso, uno degli esiti formali più evidenti dell’utilizzo di questi tipi di software.
© MCArchitects l Schizzo-sezione del sistema delle “torri del vento” con il quale viene garantita la ventilazione naturale all’interno dell’edificio. Particolari del plastico: la “copertura a camini” è sfondata al centro per creare un cortile-giardino; lo spazio vetrato, destinato alle tutte le funzioni pubbliche del complesso, oltre a segnare l’ingresso al complesso, funge da interconnessione tra l’edificio esistente (nero) e quello nuovo.
Il modus operandi dello studio MCArchitects è infatti legato a doppio filo con l’uso della simulazione computerizzata del comportamento dei fluidi (in particolare, l’aria), che ne dettano spesso e volentieri le forme, oltre che i materiali. L’intento dello studio è evidentemente quello di creare la macchina bioclimatica perfetta (rimando forse alla “macchina abitativa” Le Corbuseriana), adatta alla situazione microclimatica in cui si inserisce e che sappia però coniugare oltre alle ottime performance energetiche anche una piacevolezza dell’abitare (o meglio, del lavorare), basata sull’utilizzo della luce e della climatizzazione naturali.
© MCArchitects l Piante del piano terra e delle coperture. Il taglio longitudinale praticato con l’eliminazione di alcune “torri del vento”. ed evidenziato dal tamponamento di quelli circostanti con pannelli fotovoltaici, crea un piccolo giardino interno sul quale si affacciano gli uffici centrali del nuovo blocco.
Volendo cercare un padre spirituale a questo progetto, penseremmo ad Hassan Fatih, misconosciuto architetto egiziano, utilizzatore di tecnologie e materiali locali e tradizionali (le torri del vento non possono certamente essere fatte risalire all’architettura occidentale, quanto a quella medio-orientale ed africana). Dal punto di vista tecnologico, il blocco dei laboratori si colloca sulla stessa linea di esperienze che ha portato alla realizzazione dell’edificio della De Montfort University a Leicester ed alla sede del Building Research Office a Watford, entrambi nel Regno Unito, ed ancor prima alla sperimentazione con le torri evaporative all’esposizione mondiale di Siviglia e l’Istituto Conphoebus di Catania, all’interno del progetto PDEC (acronimo di “Passive Downdraught Evaporative Cooling”, progetto europeo del 1998, di cui anche lo studio MCA era partner).
© MCArchitects l Simulazioni fluido dinamiche CFD: temperatura e velocità dell’aria.
Da evidenziare infine anche le tecniche attive di utilizzo dell’irraggiamento solare (leggi: pannelli solari fotovoltaici) – anche se un po’ di coraggio in più nel dichiarare in facciata queste presenze non avrebbe guastato – e di recupero delle acque piovane. L’edificio, attraverso l’utilizzo di queste tecnologie innovative, si colloca senza dubbio all’avanguardia nel nostro paese e si dimostra all’altezza degli standard europei per gli edifici per uffici per quanto riguarda i consumi energetici in rapporto al metro quadro di superficie costruita. In conclusione, si tratta di un esperimento interessante che andava perseguito alle nostre latitudini, dove le condizioni climatiche sono meno severe rispetto a quelle medio-orientali/africane ed a quelle del nord-Europa.
© MCArchitects l Simulazioni della luce naturale in condizioni di cielo sereno. Viste esterna ed interna dei laboratori (plastico).
Paola Bianco. Si laurea in Architettura a Venezia nel 1997. Ottiene il Master of Science in Energy and Sustainable Development presso la De Montfort University di Leicester (UK) nel 1998. Da allora si occupa di tematiche energetiche ed ambientali, nonché di architettura. Ha completato il suo iter formativo con stages presso Energie Cites -Besançon (F; 1998), AGEVE – Agenzia per l’Energia di Verona (1999) e la Commissione Europea – DG TREN (Energia e Trasporti), Bruxelles (B; 2000). Ha avuto significative esperienze lavorative presso il Comune di Bologna, la Provincia di Bologna, Hera Bologna e la Regione Emilia-Romagna tra il 2000 ed il 2005. Ha partecipato a corsi di formazione negli ambiti dell’architettura, dei trasporti, del verde e dell’ambiente tra il 1999 ed il 2006. E’ iscritta all’Albo degli Architetti PPC di Bologna dal 2004. Nel 2006 apre il suo studio di consulenza e progettazione. E’ iscritta all’elenco di esperti del Ministero dell’Interno in tema di Prevenzione Incendi (2004) e all’Albo dei Consulenti Tecnici del Tribunale di Bologna (2005). Aderisce all’Accordo di Programma della Provincia di Bologna per la riduzione dei rifiuti da costruzione (2005).