Hanoi 2030, una nuova capitale per un nuovo Vietnam
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© arcomai l Vista della citta’ di Hanoi dalla Facolta’ di Architettura.
Il tempo qui ad Hanoi e’ straordinariamente inclemente. Piove senza tregua da tre giorni. Il tifone che si e’ abbattuto sul nord del Vietnam fa sentire i suoi potenti effetti anche in questa regione del Paese. L’appuntamento che avevo alla Facolta’ di Architettura della Università di Hanoi si e’ appena concluso. L’aereo che mi porterà ad Ho Chi Minh City e’ tra quattro ore. Prima di partire, mi e’ stato consigliato di vedere il gigantesco modello in scala che mostra il futuro della città. Si trova al Centro per la Pianificazione Nazionale (Cung Trien Lam Quy Hoach Quoc Gia) nel distretto di Tu Liem, a pochi chilometri da qui. Un’ottima occasione per visitare anche lo Hanoi Museum e il National Conference Center, entrambi progettati dallo studio tedesco GMP Architects, che si trovano all’interno dello stesso parco.
© arcomai l Cung Trien Lam Quy Hoach Quoc Gia, Ho Chi Minh revisiona un progetto urbanistico (gigantografia).
La sede del Cung Trien Lam Quy Hoach Quoc Gia, e’ un edificio di tre piani per uno sviluppo in altezza di 23 metri. Compre una superficie totale di 12.000mq. Parte del materiale esposto fa riferimento al progetto pilota del 2008 (Hanoi Capital Construction Master Plan to 2030 and Vision to 2050), elaborato in collaborazione tra lo Studio Perkins Eastman (Stati Uniti) e la Posco E & C (Sud Corea) insieme all’Istituto di Architettura, Pianificazione Urbana e Rurale del Vietnam e all’istituto di Pianificazione Urbana di Hanoi. Il piano mira a trasformare la città in una moderna capitale internazionale, con cinque aree urbane satellitari collegate tra loro a formare una macro-regione a sua volta connesse alle province circostanti con un nuovo sistema autostradale. La metropoli avrà una superficie costruita di oltre 55.000 ettari e la popolazione raggiungerà i 4,6 milioni. Otto nuovi ponti e gallerie saranno costruiti realizzati per attraversare il fiume Rosso (Canzone Hong), mentre altri cinque ponti serviranno per attraversare il fiume Duong e il fiume Da.
Questo piano avrà un ruolo fondamentale nello sviluppo socio-economico del Paese. La città sarà ecologicamente sostenibile e in linea con i valori culturali della nazione. Grazie a questo piano aumenteranno i servizi pubblici, quelli relativi all’istruzione, l’assistenza sanitaria e l’architettura urbana e quindi gli standards complessivi della qualità della vita. La regione del Fiume Rosso e quella settentrionale economicamente attiva saranno la forza trainante dietro lo sviluppo del Vietnam. La capitale raggiungerà un confine amministrativo di circa 3.344 kmq nel 2030. Il suo centro politico rimarrà sempre nel Distretto di Ba Dinh (la vecchia Hanoi,) dove si trovano gli uffici pubblici e militari, la sede del Partito, l’Assemblea Nazionale ed il governo. Tuttavia, alcuni ministeri ed altri uffici istituzionali saranno trasferiti ad occidente nel Distretto di My Dinh Tu Liem, area fino a pochi anni fa vuota ed in piena fase di urbanizzazione. Il centro dovrebbe avere una popolazione di 3,7 milioni nel 2020 e 4,6 milioni nel 2030. Servirà come il centro amministrativo, economico e culturale del paese.
© arcomai l Cung Trien Lam Quy Hoach Quoc Gia, vista del modello della citta’ di Hanoi.
Le cinque città satelliti (Hoa Lac, Son Tay, Xuan Mai, Phu Xuyen e Soc Son) che circonderanno il centro della città avranno una popolazione complessiva di 700.000 nel 2020 e 1,4 milioni nel 2030. L’investimento complessivo del piano di sviluppo è stimato a 70 miliardi di dollari per il periodo 2011-15 e 120 miliardi di dollari per il periodo 2016-20. Il primo passo per questo piano faraonico e’ l’attuazione di una serie di progetti pilota connessi con il masterplan. Per fare questo c’è bisogno di sviluppare piani di sviluppo dettagliati per creare le condizioni favorevoli per attirare investimenti.
La pioggia si e’ fermata per il momento. Per me ci sarà solo il tempo di visitare il Museo della Storia della Città che e’ dall’altra parte della strada. L’edificio e’ il risultato del progetto vincitore di un concorso voluto dallo Hanoi Culture and Information Department nel 2005 e vinto dal team a Meinhard von Gerkan, Nikolaus Goetze e Klaus Lenz (GMP Architekten, Germania) in collaborazione con Inros Lackner AG e il partner locale Vietnam National Construction Consultants Corporation. Il complesso occupa una superficie lorda di 30,000 mq. ed e’ stato costruito tra il 2007 e il 2010. Collocato nel mezzo di un parco artificiale composto da bacini d’acqua e ampie aree sistemate a giardino adatte per mostre all’aperto, il museo e’ visibile da tutti e quattro i punti cardinali e l’ingresso principale e’ marcato da una scalinata monumentale da cui si ha accesso da Phạm Hùng Street.
© arcomai l Hanoi Museum.
Il fabbricato è stato concepito come uno ziggurat rovesciato composto da tre piastre di pianta quadrata a sbalzo, organizzate secondo una sequenza decrescente. I tre volumi, ognuno di 5m d’altezza, poggiano su un corpo in vetro che, fungendo da “piedistallo”, dona all’edificio un’apparenza elegante e leggera. Il modulo strutturale e’ di 8.4m x 8.4m. La piastra/tetto ha una misura di 92.4m di lato, mentre la pianta a livello d’ingresso e’ di soli 42m. La cosi’ ottenuta “piramide a testa in giù” permette ai tre corpi di impedire vicendevolmente che la luce naturale entri direttamente all’interno degli spazi espositivi con evidenti benefici sul piano della conservazione energetica. Inoltre, questa soluzione offre ai visitatori la sensazione di galleggiare sul paesaggio, quando si guarda fuori attraverso la fenestratura a nastro schermata dai pannelli traforati in acciaio inox. Solo la piastra superiore e’ coronata da un brise soleil, per ottenere lo stesso scopo di cui sopra e dare ulteriore slancio all’edificio.
Le tre piastre a sbalzo sono adibite ad esposizione, il piano terra funge da atrio con i servizi di sorveglianza ed ospita una caffetteria, mentre nel piano interrato si trovano gli uffici, la biblioteca e sale per conferenze ed attività di ricerca. Una volta entrati nel museo, la forma quadrata che caratterizza l’edificio dall’esterno svanisce grazie al grande vuoto circolare attorno al quale si sviluppa una rampa a spirale che porta i visitatori ai livelli superiori. Questo spazio e’ illuminato naturalmente dal sistema di lucernari inclinati che perforano la piastra/tetto. Per contrastare le spinte del vento o i moti tellurici in caso di sisma, l’edificio è stato irrigidito da quattro nuclei, ospitanti i vani scala e gli ascensori situati negli angoli del piano terra. E’ ora di andare all’aeroporto per prendere l’aero per Saigon. La pioggia ha ripreso a scendere.
© arcomai l Scorcio dello Hanoi Museum e del National Conference Center.