Checkered Playroom for Rural: la scuola “magica” che si muove rimanendo ferma
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© arcomai I Dou Pavilion al Giardino delle Vergini.
Anche in questa edizione della Biennale di Architettura di Venezia, giunta alla suo quindicesimo appuntamento, la Repubblica Popolare Cinese sorprende per la semplicità dell’allestimento e la pertinenza dei contenuti rispetto al tema generale che il direttore Alejandro Aravena ha assegnato quest’anno alla rassegna con il motto: “Reporting from the front”. La mostra, curata da Jingyu Liang e promossa dalla China Arts & Entertainment Group (CAEG), ha per titolo “Daily Design, Daily Tao”, alludendo all’altro aspetto del frenetico processo di crescita economica e sviluppo urbano del paese che ha caratterizzato gli ultimi decenni della sua storia. Tao è il principio che nella cultura cinese tiene l’universo in equilibrio, e quindi anche il vincolo tra l’uomo e la natura. Questo principio determina anche un rapporto virtuoso tra le persone e gli oggetti. La mostra presenta una serie di manufatti (abiti, mobili, utensili, modelli di architettura, …) realizzati con materiali naturali seguendo le tecniche della tradizione ma con una sobria semplicità che li rende antichi e contemporanei al tempo stesso.
© Jingxiang Zhu I Diagramma delle funzioni e viste interne del Checkered Playroom for Rural.
Parte del padiglione e’ anche il “Dou Pavilion”, una scuola prefabbricata allestita nel Giardino delle Vergini. L’edificio, denominato Checkered Playroom for Rural, e’ stato pensato per supplire al drammatico gap a livello dell’istruzione tra le città e gli insediamenti abitativi più remoti di 12 province della Cina occidentale. Nel 2015 sono state assemblate dieci scuole in diversi villaggi della provincia di Huning Country Garsu (nel nord-est del paese) per promuovere l’educazione pre-scolastica a 1000 bambini di eta tra i 2 e i 6 anni. Quest’anno sono state ordinate altre 30 unita’ per essere costruite in aree sud occidentali e centrali della Cina. L’iniziativa e’ supportata dalle fondazioni Bazar Charity Fund e Wester Sunshine Fund di Pechino.
© arcomai I Dou Pavilion al Giardino delle Vergini.
Questo prototipo, sviluppato dall’Università di Unitinno sotto la guida del Prof. Jingxiang Zhu – architetto e professore all’Università di Hong Kong – ha una superficie di 70mq ed e’ sviluppato secondo un sistema modulare di pannelli di isolamento strutturali SIP (Structure Insuation Panel) di tipo OSB (Oriented Strand Board) ancorati ad una struttura composta da piccoli listelli a sezione quadrata in legno massello connessi da barre filettate e bulloni. L’opera si poggia su semplici fondazioni in acciaio galvanizzato per tenere la struttura staccata da terra. Per la realizzazione della copertura vengono utilizzati mattoni di argilla locali.
© arcomai I Dou Pavilion al Giardino delle Vergini.
La particolare configurazione dei pannelli costruttivi funge anche da arredamento interno, infatti le superfici sono caratterizzate dalla combinazione alternata di “pieni e vuoti” a creare moduli concavi e convessi che si ispirano al contenitore – noto in Cina col nome di “dou” – con cui viene misurato il grano. Questa particolare soluzione compositiva e’ alla base delle attività didattiche e ricreative della scuola. Un “scatola magica” che si trasformata in una “macchina per il gioco” capace di invitare all’esplorazione spaziale non solo i bambini ma anche gli adulti – siano essi i maestri, i genitori o anche potenziali visitatori. Pavimento e pareti contribuiscono ad inspirare la vitalità spaziale, la creatività ma anche l’attitudine all’organizzazione funzionale e pratica dell’ambiente. Infatti, il pavimento e’ composto da pannelli scorrevoli che possono creare una serie di cavità in cui riporre materiali, libri, giocattoli, ma anche nascondersi, sedersi, dormire, inventare storie con la complicità di altri bambini. L’alunno e’ portato a mutare lo spazio, spostando fisicamente i pannelli (sovrapposti tra loro) mettendosi alla prova, acquistando manualità nonché praticando attività motoria in tutta sicurezza.
© Jingxiang Zhu I Il Checkered Playroom for Rural pronto per essere caricato nel container.
Questi edifici sono pensati per essere montati ed eventualmente smontati se il villaggio dovessero scomparire per poi andare a servire un’altra comunità. Infatti, poiché molti paesi in Cina sono affetti dalla rapida de-urbanizzazione – a causa dell’altrettanto veloce inurbamento dei centri abitati più grandi – il manufatto e’ concepito come un mobile gigante e prodotto per poter viaggiare in containers. Il suo assemblaggio può essere facilitato grazie all’aiuto di istruttori che possono insegnare alle maestranze locali le conoscenze essenziali per il montaggio e la manutenzione del fabbricato.
© arcomai I Dou Pavilion al Giardino delle Vergini.