L’architettura contemporanea tra memoria e innovazione: temi, progetti e realizzazioni a confronto
Il rapporto tra innovazione e tradizione ha costituito il tratto distintivo del dibattito disciplinare maturato in Italia durante il secolo appena trascorso. I due termini, pur nella specificità irripetibile delle ipotesi culturali a confronto, hanno assunto una forte pregnanza in rapporto allo sviluppo storico della città, riletta attraverso i suoi processi di lenta sedimentazione di saperi ed esperienze costruttive. La serrata dialettica tra scrittura architettonica e progetto urbano ha così permesso di reinterpretare morfologia urbana e tipologia edilizia quali “segni” a carattere indiziario dai quali desumere l’evoluzione della società nel tempo.
La città e la sua architettura, in altri termini, sono stati assunti quali mutevoli “palinsesti” che l’agire contemporaneo costringeva implicitamente a decifrare attraverso il proprio farsi. L’opera di Gustavo Giovannoni, Giuseppe Pagano, Ernesto Nathan Rogers, Ludovico Quaroni, Saverio Muratori, Gianfranco Caniggia, Aldo Rossi, Carlo Aymonino, Antonio Monestiroli, Giorgio Grassi, Vittorio Gregotti, Franco Purini, senza la pretesa di esaurire gli autorevoli contributi al tema, si è sostanzialmente sviluppata in questa direzione. I processi di forte trasformazione che hanno investito il territorio della città nel corso dell’ultimo decennio hanno mutato in profondità i termini del discorso.
L’enfasi posta sulla dimensione immateriale del progetto e sulla pervasiva capacità dei flussi di beni e persone di modificare percettivamente e strutturalmente la configurazione del paesaggio antropico senza lasciare apparentemente “traccia” di sé, a causa della rapidità ed instabilità della trasformazione, hanno progressivamente delegittimato il patrimonio di conoscenze acquisite in precedenza. L’innovazione, in altri termini, sembra aver privato l’architettonico della propria capacità rammemorante. I tempi della trasformazione non paiono lasciare spazio ad una sedimentazione delle conoscenze sul corpo vivo dell’architettura, la cui presenza viene sempre più surrogata dall’immagine effimera che ne riverbera all’esterno il circuito mediatico. Ripensare oggi la dialettica tra memoria ed innovazione nel progetto contemporaneo significa pertanto interrogarsi sulla capacità della disciplina di resistere ad un consumo che sembra ridurla sempre più a fenomeno di moda.
Luogo: Sala Conferenze del Baraccano (Bologna)
Data: 18 Maggio 2004
Moderatore: Nicola Marzot , Architetto, Professore (Università di Ferrara)
Realatori:
Sergio Poretti, Ingegnere, Professore (Universita’ di Roma Tor Vergata)
Franco Purini, Architetto, Professore dell’Università La Sapienza di Roma
Sergio Poretti. Ordinario di Architettura Tecnica presso l’Università di Roma Tor Vergata. Coordinatore del dottorato di ricerca in “Ingegneria edile: architettura e costruzione”. Presidente di Do.co.mo.mo. Italia. Svolge attività di ricerca sulla storia della costruzione architettonica e sul restauro dell’architettura moderna.Ha curato progetti ed interventi di ristrutturazione e restauro di importanti opere del Novecento (Casa del fascio di Como; Palazzo delle Poste di via Marmorata, Palazzo della Civiltà Italiana e Mercati generali di Roma). E’ autore di numerose pubblicazioni, tra cui: Progetto e costruzione dei Palazzi delle Poste – Roma 1933-35 (1990); La costruzione, in Storia dell’architettura italiana. Il secondo Novecento (1997); La Casa del fascio di Como (1998); L’INA Casa: il cantiere e la costruzione (2002); Il Palazzo della Civiltà Italiana. Architettura e costruzione del Colosseo Quadrato (2002).
Franco Purini. Architetto, è docente di Composizione Architettonica e Urbana presso la Facoltà di Architettura Valle Giulia dell’Università La Sapienza di Roma. Dal 1966 ha studio con Laura Thermes, la cui collaborazione si è espressa in un numero consistente di progetti, tra i quali numerosi concorsi nazionali e internazionali, ampiamente documentati sulle più importanti riviste italiane ed estere. Invitato a presentare la produzione dello studio e le sue idee sull’architettura in sedi prestigiose, ha avuto importanti riconoscimenti a livello nazionali ed internazionali. È stato membro del centro studi e della redazione di Controspazio, del Comitato Scientifico di Lotus International e dell’Archivio Progetti dello I.U.A.V.; fa attualmente parte del comitato scientifico delle riviste Modo, Rassegna di Architettura e Urbanistica, XY, Abitacolo, Anfione e Zeto e del Forum di Parametro. Dal 2000 è membro dell’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze. Delle tante realizzazioni citiamo solo alcune di quelle in corso d’opera: il Polo Scientifico dell’Università di Firenze per il quale ha progettato le Aule Didattiche, il restauro delle ex Scuderie Medicee di Poggio a Caiano, la chiesa e il centro parrocchiale di San Giovanni Battista a Lecce e per un edificio per uffici nel Quartiere Anic di Ravenna. Nel 2003 gli è stato assegnato il premio Grotta di Tiberio per la saggistica architettonica.
Nicola Marzot. Laurea a Firenze nel 1994 con il prof. Mario Zaffagnini – ha insegnato dal 1995 presso le Università di Firenze, Bologna e Ferrara della quale dal 2004 è ricercatore in “Composizione architettonica e urbana” e responsabile del “Laboratorio di Progettazione I B”. Redattore di Paesaggio Urbano, Archingeo e delle riviste internazionali Urban Morphology ed Opera/Progetto, è autore di numerosi scritti sulla teoria e la pratica del progetto urbano, parte dei quali presentati in occasione di convegni nazionali ed internazionali. Dal 1994 svolge attività professionale a Bologna, prima in forma singola, poi dal 1996 in collaborazione con l’Arch. Luca Righetti, con cui fonda nel 2002 lo studio di progettazione PERFORMA A+U, approfondendo tematiche legate all’edilizia residenziale ed al rapporto tradizione/innovazione nella tettonica. Tra i progetti più significativi si ricordano la nuova sede della Coop Adriatica a Villanova di Castenaso, Bologna (progetto 1997-1999; esecuzione 1999-2002); un albergo di 220 camere per la catena Jolly Hotel a Villanova di Castenaso, Bologna (progetto 1998-2000; esecuzione 2000-2002); un edificio residenziale nel quartiere INA CASA “Barca” (progetto 2001, in corso di realizzazione). Ha partecipato a diversi concorsi di progettazione e dal 2002 è consulente urbanistico di Oikos Centro studi sull’abitare e dell’Osservatorio immobiliare di Nomisma S.p.a.