I 500 anni dei “concept architects”, eredi spuri di un Leonardo ancora vivo ma sconosciuto in Asia

Veramente mirabile e celeste fu Lionardo, figliuolo di ser Piero da Vinci, e nella erudizione e principii delle lettere arebbe fatto profitto grande, se egli non fusse stato tanto vario e instabile. Perciò che egli si mise a imparare molte cose e, cominciate, poi l’abbandonava. […] Vedesi bene che Lionardo per l’intelligenza dell’arte cominciò molte cose e nessuna mai ne finí, aprendoli che la mano aggiungere non potesse alla perfezione dell’arte nelle cose, che egli si immaginava, conciò sia che si formava nell’idea alcune difficultà suttili e tanto meravigliose, che con le mani, ancora che fussero eccellentissime, non si sarebbo espresse mai. Tanti furono i suoi capricci, che, filosofando con le cose naturali, attese a intendere le proprietà delle erbe, continuando et osservando il moto del cielo, il corso della Luna e gl’andamenti del Sole.”

[G. Vasari, Le vite dei piú eccellenti pittori, scultori e architetti, III, 1]

 

© arcomai I Cerimonia di inaugurazione della della mostra: “Italia: la bellezza della conoscenza”. Da destra: Antonio Alessandro (Ambasciatore d’Italia in Vietnam), Enzo Moavero Milanesi (Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), Nguyen Duc Chung (Presidente del Comitato del Popolo di Hanoi) e Martino Melli (Direttore dell’AICS Hanoi).

In occasione della visita in Vietnam del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, e’ stata inaugurata lo scorso 6 maggio la mostra itinerante “Italia: la bellezza della conoscenza” alla presenza del Presidente del Comitato popolare di Hanoi, Nguyen Duc Chung, e dell’Ambasciatore d’Italia in Vietnam, Antonio Alessandro. Ad un mese di distanza l’installazione, allestita presso il Museo di Hanoi, e’ stata visitata ieri dal Presidente del Consiglio in carica, Giuseppe Conte che domani parteciperà alla terza edizione del Dialogo ad alto livello sulle relazioni economiche Italia-Asean.

© arcomai I Vista della mostra: “Italia: la bellezza della conoscenza”.

L’iniziativa, promossa e finanziata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e realizzata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), e’ stata realizzata grazie al contributo dei quattro principali musei scientifici italiani: Fondazione Idis – Città della Scienza (Napoli); Museo Galileo (Firenze); Museo delle scienze (Trento); Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” (Milano).

Scopo della mostra, aperta fino al 16 Giugno, e’ quello di celebrare e far conoscere quelle dinamiche legate alla creatività, alla devozione e al rigore che sono alla base del successo del nostro sistema di ricerca, con particola enfasi sul legame tra conoscenza e tradizione artistica italiana. La rassegna, divisa in cinque tematiche (Salute, Ambiente, Spazio, Cibo/Nutrizione e Beni culturali) trova lo spunto più significativo nella sezione “Spirito del Rinascimento” che, oltre ad evocare uno straordinario percorso culturale della storia italiana, vuole dimostrare come quel “magico” spirito di 500 anni fa sia i qualche modo ancora vivo nelle competenze e tecnologie d’avanguardia italiane che fanno da motore trainante per la ricerca e l’innovazione del nostro paese.

© arcomai I Discorso di Nguyen Duc Chung (Presidente del Comitato del Popolo di Hanoi).

Durante le due cerimonie che hanno visto protagonisti il Ministro degli Esteri e il Capo del Governo italiani, non poteva che essere ricordato da entrambi Leonardo da Vinci in occasione del cinquantenario dalla sua scompara. Durante il suo discorso Giuseppe Conte ha usato parole di ringraziamento per noi (professionisti, insegnamenti ed imprenditori) che contribuiamo con le nostre competenze a tenere alto il nome dell’Italia.

Tutto molto bello, ma qui nessuno conosce Leonardo e forse non sarebbe neppure interessato a saperne di più. In tutto il resto del sudest asiatico i nomi italiani più noti sono quelli veicolati dalla moda, dall’industria del lusso e dallo sport. Invece, in Vietnam ci si ricordano ancora di Carlo Urbani (1956-2003), il medico e microbiologo italiano che per primo fu capace – proprio qui ad Hanoi – di individuare e classificare la SARS (Sindrome Respiratoria Acuta Grave), la malattia al centro dell’epidemia esplosa in Estremo Oriente che tra il 2002 e il 2003 provoco’ 775 vittime accertate, tra cui lui stesso. Grazie all’intelligenza, intuizione e tempestività di Urbani, lui e altri quattro operatori sanitari furono gli unici decessi per SARS osservati in tutto il Vietnam, che fu il primo paese del sud est asiatico a dichiarare che la SARS era stata debellata.

© arcomai I Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed Enrico Letta, presidente dell’Associazione Italia-Asean in visita ad Hanoi.

Eppure oggi noi celebriamo Leonardo che – come dice il Vasari – iniziava tante cose e non ne finiva mai una. Sebbene qui sia fuori luogo, egli e’ in tutti noi che lavoriamo come progettisti in Asia. Noi siamo i “concept architects” di mecenati (clienti) spesso poco colti e spregiudicati. Siamo gli inventori di progetti di cui non e’ importante il loro effettivo realizzarsi. Il mecenate vole un “concetto” per qualcosa che non sarà mai come era stato pensato. Una “cosa nuova” di cui farsi bello per il tempo di una presentazione, un “famolo strano” attraverso il quale poter ottenere il permesso dalle autorità per continuare a costruire il vecchio. Leonardo era solo, ma non perché fosse un genio. Egli era solo perché a nessuno importava che le sue “concezioni” venissero finalizzate. Era isolato perché non aveva nessuno che lo potesse aiutare. Carlo Urbani non era solo e ha completato la sua missione prima di morire. In architettura il “concept” non esiste. Il resto sono solo chiacchiere.


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